Ospedale pediatrico salentino: Il dovere della verità

Triacorda Notizie

Siamo stanchi di tante parole spese invano. Parole nostre e prese in prestito dai nostri sostenitori. Abbiamo esaurito il vocabolario di circostanza ma certo non è compromesso il coraggio delle idee e la voglia di farle valere. Senza vis polemica ma con un realismo dettato dalla certezza di sostenere un evento simbolo per la sanità regionale, a un tempo snodo centrale per i bisogni della società salentina.

Il progetto TRIA CORDA per la creazione a Lecce di un Ospedale pediatrico è entrato nel gioco di specchi tra competenze regionali e locali che va avanti da un bel po’ senza vedere ancora vie d’uscita. Questo accade mentre tutte le voci influenti dicono del progetto cose egregie ma continuano a parcheggiarlo nel cono d’ombra delle “valutazioni tecniche” e delle “opportunità politiche”. Con un governo centrale che spinge verso una crescita del territorio cercata attraverso volontà inclusive, coinvolgenti con un partenariato pubblico-privato soggetti istituzionali (autonomie regionali e locali), università, imprese, finanza, volontariato.

Esattamente quello che il progetto TRIA CORDA propone obbedendo alla tendenza di ampliare nel settore sanitario l’area della mutualità. Non siamo un covo di capitalisti, diamo patrocinio ad una sanità solidale perché siamo convinti che bisogna cambiare nel profondo gli assetti del sistema e che questa sia la via maestra per farlo. Perciò prefiguriamo nella pediatria salentina un modello in cui pubblico e privato lavorano organicamente insieme con l’impegno di attribuire un ruolo chiave alla ricerca, alla tecnologia, all’innovazione organizzativa su base meritocratica. Rendendo strategica la responsabilità sociale nella governance del servizio aziendale e battendo, con l’alleanza indicata, vie nuove nel controllo della spesa e nella disciplina di bilancio.

Nell’ospedale si lavorerà per rendere accogliente un luogo di sofferenza in ragione della fragilità dei bambini ospitati. Assicurando i servizi necessari per dare serenità e continuità alla loro vita di relazione e al loro percorso di formazione.

Gianni Rodari si chiedeva quanto pesasse la lacrima di un bambino.”La lacrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato più di tutta la terra”. E quella di un bambino malato? Noi diciamo che ha dentro tutto il peso delle diseguaglianze. Ebbene, le lacrime dei bambini salentini in sofferenza non hanno trovato ancora ascolto in terra di Puglia. Mentre la sanità ufficiale, con le sue criticità, fa salire ogni giorno l’asticella dell’insicurezza e del disagio foraggiando la deriva di una crescente sfiducia nel sistema.

Infinita gratitudine va alla Rete che con il contributo delle firme che raccogliamo in un dossier da inviare alle autorità regionali ci rende meno esposti all’isolamento, al fastidio di brancolare nell’incertezza. Ci conforta sapere che la realtà viene letta altrove con i nostri sentimenti e i nostri valori.

Tra resistenza e mortale indifferenza noi battiamo sempre la prima strada anche se siamo consapevoli di trovarci nel mezzo di una guerra guerreggiata, tra bunker e casematte eretti da poteri silenziosi. Il nostro compito è quello di sminare il campo attorno ad un obiettivo sociale su cui convergono le aspettative di tutta la comunità salentina. Ed è ancora nostro compito spiegare fino all’esaurimento che il progetto offre un’occasione unica per fare interagire diverse componenti sociali attorno ad un’idea di sanità solidale che assicura contestualmente servizi eccellenti, formazione e sviluppo.

Il futuro del progetto è ADESSO, all’alba di un riassetto della sanità regionale. Lo segnaliamo con un appello accorato al Presidente Emiliano e alla sua giunta, con la certezza che sapranno valutarne l’impatto sociale nel lungo periodo. Al di là degli esercizi di rimozione delle incongruenze consolidate, al di là delle fluttuazioni della spesa sanitaria pubblica.

Noi comunque non abbiamo messo in movimento una macchina per tagliare il brodo, ci sono in gioco aspettative che non possono essere rottamate. Il Salento attende con serenità un verdetto di buon senso. Per arricchire con un tassello positivo il percorso di un destino avaro e incompiuto.

Claudio Alemanno