Sull’ottovolante della sanità salentina s’incrociano ritardi politici e dissenso sociale. Nella selva dei tagli e degli accorpamenti sale la temperatura per il trasferimento della chirurgia pediatrica da Casarano a Lecce. Una decisione che appare frutto di un taglia e cuci decontestualizzato se adottata in modo isolato, senza il dovuto sviluppo e il contorno di altre specializzazioni e servizi necessari per creare i pilastri del polo pediatrico sulla cui realizzazione tutti si dichiarano d’accordo (ma lo sono davvero?). Il progetto TRIA CORDA che da tempo ha individuato in accordo con esperti dell’Asl di Lecce un primo nucleo di specializzazioni indispensabili resta la stella polare di riferimento. Alternative riduttive o difesa dello status quo fanno arretrare ll nostro futuro dopo aver complicato il nostro passato. Le autorità regionali hanno il dovere di farsi carico di un pezzo di umanità salentina sfregiata, con bambini malati e famiglie molte volte costretti a migrare per assenza di adeguata organizzazione territoriale delle cure e di strutture specialistiche appropriate. Lo specchio di un Sud che resta Sud quando nega i diritti minimi di una civile convivenza.

Claudio Alemanno