Fumata bianca per il Polo Pediatrico. L’ASL avvia prove tecniche di abilitazione

Triacorda Notizie

Auguri Lecce. Si riaprono i giochi per il polo pediatrico con il trasferimento della chirurgia pediatrica da Casarano a Lecce. Citiamo da un comunicato stampa Asl del 29.1.2017: “la Chirurgia Pediatrica non puΓ² piΓΉ stare in un ospedale non dotato di UnitΓ  di Terapia Intensiva Neonatale. Il “Fazzi” di Lecce Γ¨ l’unica struttura aziendale che ne Γ¨ provvista. Del resto il binomio Chirurgia Pediatrica-Utin assicura le migliori condizioni di sicurezza, di organizzazione e qualitΓ  del servizio sanitario a piccoli pazienti. E questo specifico Diritto alla Salute avrΓ  un valore aggiunto nel nascente Polo Pediatrico di cui la Chirurgia Pediatrica sarΓ  il fulcro.”

Γ‰ caduto un muro. Un evento che ci consente di tenere a galla le nostre speranze. Il salto di carreggiata predisposto da un’abile cabina di regia Γ¨ un fatto rilevante. Non Γ¨ facile resistere al potere e alle lusinghe della mediocrazia e dei piccoli campanili. PerciΓ², dopo lungo travaglio, diventa preziosa “la cosa” che adesso muove i primi vagiti e che con un’azione di concerto chi ha a cuore la cultura e gli interessi del Salento deve far crescere. Certo non potremo acquisire eccellenze sanitarie facendo affidamento esclusivo su una maxigettata di spesa pubblica. C’Γ¨ la pesante ipoteca dei conti in disordine, a rischio continuo di vulnerabilitΓ .

Si apre una fase di riflessione fondativa. Forse Γ¨ il tempo giusto per ragionare attorno all’idea di un tavolo costituente per definire nel privato il perimetro dei sostenitori-contribuenti al decollo e al successo del polo(istituzioni laiche e cattoliche, comuni, universitΓ , pilastri della finanza e dell’imprenditoria). A chi Γ¨ abituato a ragionare su progetti concreti non offriamo il nulla,oggi abbiamo un embrione e un’opportunitΓ  per creareΒ  sviluppo e dare risposte esaustive ai piccoli eroi della fragilitΓ 

Finora il polo pediatrico salentino sembrava un’idea di alieni, un tormentone usato piΓΉ per blandire e anestetizzare la rabbia e i disagi sociali.
Questo primo passo dell’Asl, oltre ad essere nobile e lungimirante, consente a noi e ad altri centri di solidarietΓ  aggregati di collaborare con un’amministrazione sanitaria che sta dando prova di saper leggere la realtΓ  sociale senza i paraocchi, aprendo un cantiere di lavoro con competenza e responsabilitΓ . Inoltre, in piena fase emergenziale, ha dato una prova apprezzabile di capacitΓ  nel coniugare la debolezza contabile con i benefici sociali, senza restare schiacciata dalla scarsitΓ  delle risorse. Un segnale fortunato di appropriatezza amministrativa. Accendere un faro sulla pediatria significa lenire il disagio di bambini malati e delle loro famiglie ponendo riparo ad un nodo irrisolto per i servizi, sia ospedalieri,sia territoriali.

“Chi ha responsabilitΓ  pubbliche deve anche saper sognare” ammoniva il Cardinale Martini.

Noi comunque restiamo ancorati al perimetro sociale che ha dato vita al progetto, dominato ancora dalla sofferenza e dal disagio, e continueremo a esercitare il nostro ruolo propositivo con spirito critico e costruttivo, ragionando su prospettive di lungo periodo. Non si puΓ² ignorare o annacquare la sofferenza. Non Γ¨ tema di compromessi. Diventa invece supporto strategico per il nostro operato, soprattutto in un momento storico in cui viene spesso negato rispetto al dolore e al valore della vita.

Vogliamo un polo pediatrico dove l’aspetto ludico e formativo sia un valore aggiunto rispetto alla cura della malattia. Ad un corpo ferito non deve corrispondere un cuore infranto. Il bambinoΒ  non deve avvertire l’impatto traumatico di una condizione anomala di costrizione che alimenta paure e sogni inquieti. Γ‰ necessario trasformare un luogo di ospitalitΓ  forzata in un “child play” che aiuta anche i grandi a tornare bambini, a ricevere sorrisi ampiamente ricambiati da mille stupori. Si deve lavorare sul bambino senza perdere mai il suo punto di vista.

Nel concreto un passo prossimo urgente a noi sembra l’istituzione di un pronto soccorso pediatrico in modo da creare un nucleo minimo di certezze che consentano ad una pediatria salentina ristrutturata di imboccare una corsia preferenziale per arrivare vicino alla sofferenza con competenza e credibilitΓ .

Dunque la sfida continua e piΓΉ che alla buona stella il futuro del polo resta nelle mani di un buon management,sensibile a diritti sempre negati. Con la tenacia dei pionieri abbiamo contribuito ad aprire una breccia nel muro del silenzio, l’idea di creare a Lecce un polo pediatrico di eccellenza ora Γ¨ in cammino. CiΓ² ci consente di mettere un sorriso davanti alle preoccupazioni, ma non possiamo ignorare le cicale imprevidenti abituate a praticare sconti di civiltΓ  per tenersi stretto lo status quo, il continuismo minimalista.

Γ‰ nostro costume stare lontano dalle mischie dei galli e dai giri di valzer della politica. Semplicemente vigileremo sulla tabella di marcia per evitare pateracchi. Senza dimenticare che restano sullo sfondo tanti problemi irrisolti e un esercito che coltiva attese non piΓΉ addomesticabili dalle ugole della retorica.

 

Claudio Alemanno