I bambini (malati) dimenticati
I bambini (malati) dimenticati
I bambini al Sud vengono assistiti e curati peggio che al Nord. E la Puglia Γ¨ tra le regioni italiane dove queste sperequazioni e diseguaglianze sono sin troppo evidenti. Una vera e propria ingiustizia che si riflette anche sul piano sociale ed economico, basti pensare al fenomeno migratorio verso le strutture sanitarie del Settentrione e i conseguenti costi per i familiari dei bambini malati e per la stessa Regione costretta a sobbarcarsi spese enormi. Una situazione intollerabile e che richiama tutti, a cominciare dai rappresentanti politici e istituzionali, alle proprie responsabilitΓ .
Il tema Γ¨ stato al centro di una tavola rotonda organizzata da Tria Corda, lβassociazione che da undici anni porta avanti il progetto per la realizzazione di un Polo pediatrico del Salento.
Ad aprire i lavori Γ¨ stato il professor Mario De Curtis, ordinario di Pediatria presso lβUniversitΓ La Sapienza, Direttore di Neonatologia, Patologia e Terapia Intensiva Neonatale al Policlinico Umberto I di Roma.
La discriminazione geografica tra Nord e Sud del Paese nel trattamento e nella cura di un bambino si nota giΓ dal primo anno di vita di un bambino: quelli che nascono nelle regioni meridionali hanno un rischio di morire piΓΉ elevato di circa il 50 per cento rispetto a quelli nati nel Settentrione. I numeri βcertificanoβ altre variabili, soprattutto i dati relativi alla migrazione sanitaria. Ebbene, a fronte della metΓ del numero totale dellβospedalizzazione dei bambini fino al 15Β° anno dβetΓ registrato nelle regioni meridionali rispetto a quelle del Centro-Nord (377.877 contro 632.027), balza agli occhi un βindice di fugaβ verso strutture sanitarie fuori regione delβ11,9 rispetto al 6.9 %.Β Segno evidente dellβesigenza impellente per le famiglie meridionali e pugliesi in particolare, di curare il proprio figlio in un ospedale o in altra struttura del Nord Italia. βUn fenomeno β ha ricordato il professor Mario De Curtis β che ha un impatto economico elevato per le regioni del Sudβ. Secondo questi dati per il ricovero di un bambino pugliese in un ospedale settentrionale la nostra Regione spende 18 milioni 400mila euro, che equivalgono al 13,7 % dei costi sanitari per la fascia di popolazione tra 0 e 15 anni. βOgni anno β ha spiegato De Curtis β le regioni meridionali perdono una parte significativa del loro budget a causa dellβemigrazione sanitaria dei loro abitanti (e in questo caso dei loro bambini) che invece potrebbe essere investito localmente in strutture e professionalitΓ β. Un paradosso e uno spreco di danaro nello stesso tempo.
βLa migrazione sanitaria pediatrica β ha concluso il professor Mario De Curtis – Γ¨ un indice di una carenza di assistenza pediatrica, che dovrebbe essere rafforzata per ridurre le disparitΓ geografiche. Questo tipo di mobilitΓ genera iniquitΓ , poichΓ© non tutte le famiglie sono in grado di sostenere i costi dei trasferimentiβ.
Altro nodo Γ¨ quello delle cure palliative, vale a dire l’insieme dei trattamenti rivolti ai malati inguaribili al fine di migliorare la loro qualitΓ di vita, riducendo il livello di sofferenza e dolore. Non sono, dunque, le cure dei bambini morenti ma β come dice De Curtis β βla risposta a bambini con patologia inguaribile e con bisogni specialiβ. Ebbene, la Regione Puglia Γ¨ tra le 8 regionali italiane dove non Γ¨ stata istituita una rete ad hoc.
Da registrare, infine, la grave carenza di posti letto di terapia intensiva pediatrica che al Sud tocca addirittura il 67,3%. Un problema gravissimo nel momento in cui βsono necessarie cure mediche tempestive per emergenze potenzialmente letali”.
βI dati presentati dal professor De Curtis β ha affermato il presidente di Tria Corda, Antonio Aguglia β sono drammatici. Adesso occorre costituire subito una task force istituzionale che affianchi Asl Lecce e Tria Corda per la realizzazione del Polo pediatrico del Salento. Se Γ¨ vero che tutti condividono questa urgenza e se Γ¨ vero che ci sono le condizioni perchΓ© si realizzi il Polo, questo Γ¨ il momento giusto per passare dalle parole ai fattiβ.
βQuella di Tria Corda Γ¨ unβesperienza straordinaria perchΓ© partita dal basso. Noi, come Regione facciamo quello che possiamo β ha detto lβassessore alla SanitΓ pugliese Rocco Palese β Ma il Sud non puΓ² essere vessato pure sullβassistenza pediatrica visto che abbiamo ricevuto 16 miliardi di euro dal Pnrr per ridurre le diseguaglianzeβ
Una βradiografia preoccupanteβ, quella descritta dal professor De Curtis secondo il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. Che ha aggiunto: βI diritti per tutti diventano inaccessibili per molti. Eβ questo il cuore del problemaβ.
βGrazie a Tria Cora ha sottolineato il vicepresidente della Provincia di Lecce, Antonio Leo – tanti viaggi della speranza potranno essere evitati. Le professionalitΓ le abbiamo da mettere in campo, ma ora servono strutture che possano valorizzarleβ.
βOccorre evitare la dispersione di risorse e valorizzare il capitale umanoβ; ha aggiunto il dotto Antonio Scorrano, pediatra allβospedale Panico di Tricase β Facciamo fatica a gestire le situazioni-limite, tanto da essere costretti a rivolgerci altrove, in alcuni casi anche allβospedale di Napoli, visto che a Bari cardiochirurgia pediatrica Γ¨ chiusa. Viviamo quotidianamente la dimensione sanitaria come una sconfittaβ.
βAssistere un bambino Γ¨ molto differente rispetto ad assistere una persona adulta β ha rimarcato Marcello Antonazzo, presidente dellβOrdine degli Infermieri di Lecce – Abbiamo oltre 20mila bambini che non hanno possibilitΓ di essere curati!β.
Secondo Anna Toma, Presidente della Commissione Pari OpportunitΓ della Provincia di Lecce, βnon Γ¨ solo una questione di risorse da destinare al Polo pediatrico, ma culturale e sociale in quanto legata alla capacitΓ di riconoscere dei diritti e quindi di realizzare strutture e servizi a corredoβ.
I dati illustrati oggi fanno parte del βRapporto annuale sull’attivitΓ di ricovero ospedaliero – Dati SDO 2019″ pubblicato dal Ministero della Salute.
Al convegno β moderato dal direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia, Rosario Tornesello β hanno preso parte anche Federico Visconti, Dirigente Medico di Terapia Intensiva Cardiochirurgica dellβAzienda Ospedale UniversitΓ Padova; Donato De Giorgi, Presidente dellβOrdine dei Medici di Lecce e Michele Gangemi, presidente del Comitato scientifico di Tria Corda.