Il futuro del welfare in Puglia. Appuntamenti da non perdere

Triacorda Notizie

Il welfare Γ¨ a un importante giro di boa per le energie che libera il varo prossimo della legge delega sul terzo settore. Per passare alla fase operativa dovremo aspettare i decreti delegati ma intanto sarebbe opportuno chiarirsi le idee in casa facendo il punto sul volontariato pugliese attraverso un viaggio senza reticenze nell’associazionismo privato, per capire se Γ¨ al passo con le istanze che la modernitΓ  pone al territorio. Soprattutto in presenza di un disagio sociale in crescita esponenziale che colpisce i soggetti piΓΉ deboli, i nostri giovani e i nostri vecchi che vagano come fantasmi in una societΓ  che non li vede.

C’Γ¨ una domanda sospesa per aria. Un welfare privato attrezzato puΓ² dare risposte esaustive alla mappa dei bisogni? PuΓ² contribuire alla crescita del Pil regionale? In una societΓ  che fatica a trovare equilibrio tra tecnologia, ecologia, sviluppo e occupazione il volontariato, con la sua predisposizione all’ascolto, puΓ² promuovere un cambio di passo verso modelli di sviluppo intrisi di solidarietΓ  sociale, creando un business di nuova fattura quando il no-profit regionale potrΓ  contare su manager di organizzazione e finanza piΓΉ che su slanci ideali isolati.

Nella forbice fragilitΓ  giovanile-precarietΓ  senile si aprono spazi di lavoro enormi se si ha professionalitΓ  e voglia di confezionare un futuroΒ con la tenerezza dell’umanista. In omaggio alla concretezza ricordiamo che le nuova legge sul terzo settore (art.8) intende rilanciare il servizio civile che sostituisce la vecchia leva obbligatoria. Interessa i giovani tra i 18 e i 28 anni ed Γ¨ aperto a tutti, anche a stranieri ed extracomunitari residenti. Si possono presentare progetti in quattro settori: sanitΓ , scuola, cultura, agricoltura. Le competenze acquisite verranno certificate e faranno parte del curriculum personale. Il finanziamento, grazie ad un accordo specifico con il governo,Γ¨ a carico di fondi determinati coinvolti nel programma.

Il volontariato pugliese puΓ² svolgere in questo campo un lavoro proficuo proponendo progetti di elevato valore civico e formativo. Invece di chiudersi in microcellule turrite si dovrebbero avviare processi di aggregazione guadagnandone in prestigio e dignitΓ  istituzionale. QualitΓ  significative per raccogliere con autorevole certezza le sfide che propone unΒ welfare in crisi ma in cerca di riabilitazione.

Attualmente la spesa nazionale supera i 400 milioni di euro, cifra non piΓΉ sostenibile. In piΓΉ va tenuto presente che nel 2050 l’Italia avrΓ  una popolazione di 61,6 milioni, con un’etΓ  media di 49,2 anni. Si aggravano evidentemente i problemi di assistenza per la terza etΓ  che andranno a sommarsi ai problemi del precariato e della fragilitΓ  giovanile. Un aiuto consistente al mondo del welfare privato viene dalla nuova normativa che fa giustizia del clima opaco in cui finora ha operato l’associazionismo privato.

TRIA CORDAΒ  da tempo Γ¨ impegnata a far vincere il nuovo, proponendo per il polo pediatrico salentino un partenariato pubblico-privato che negli studi di fattibilitΓ  ha giΓ Β conseguito risultati concreti grazie alloΒ spirito collaborativo.Β E’ al fronte dell’associazionismo locale che va l’esortazione a diventare grandi, soprattutto al Sud dove si respira ancora un’aria bohΓ©mien, di scapigliatura senza innovazione.

Per capire meglio le ragioni di questa sollecitazione citiamo alcune considerazioni autorevoli. I dati offerti dal Rapporto Osservasalute 2015 documentano l’aumento del deficit assistenziale nel Mezzogiorno. UnaΒ denuncia giΓ  fatta tre anni fa dalla Corte dei Conti. Per restare nel campo dell’infanzia a noi caro la SocietΓ  Italiana di Pediatria ha rilevato che al Sud la mortalitΓ  infantile Γ¨ piΓΉ elevata del 30%Β rispetto al Nord. Da piΓΉ fonti si giunge all’amara conclusione che in Italia non c’Γ¨ un uguale diritto alla salute. Un tema che noi viviamo quotidianamente sulla nostra pelle, che spesso scandisce le nostre giornate.

L’Italia delle diseguaglianze crea in Puglia e nel Salento responsabilitΓ  nuove per il nostro volontariato: occorrono visioni che diventano progetti.

 

Claudio Alemanno