Il Salento in rosa e blu. Un forte messaggio corale per sostenere il Polo Pediatrico

Triacorda Notizie

Abbiamo ancora il semaforo rosso mentre il Salento si tinge di rosa e di blu per patrocinare una possibilitΓ  vissuta con passione.
Tante manifestazioni, tanta partecipazione di popolo per dare la sveglia a chi ha responsabilitΓ  decisionali. Tocca a loro il compito di non smentire se stessi, di trovare soluzioni al collo di bottiglia per concludere in positivo il lavoro fin qui svolto. Bisogna colmare un’amnesia grave includendo con delibera regionale il polo pediatrico salentino nell’ultimo piano di riordino ospedaliero. Le tecnostrutture non conoscono il tempo dei calendari e ancora una volta la societΓ  civile dimostra di essere un passo avanti rispetto alla politica e alle istituzioni. L’onda Γ¨ sempre la stessa ma si va ingrossando. Ha spinto noi di TRIA CORDA e ora si Γ¨ irrobustita con una rete di associazioni (20 al momento raccolte attorno al simbolo SOLOXLORO) che vigilano sulla sofferenza dei bambini sollecitando piΓΉ organizzazione sanitaria e piΓΉ cure appropriate.
Si avverte attorno al polo pediatrico un diffuso sentimento di partecipazione sostenuto dal calcio professionistico, dalle istituzioni ecclesiastiche, dai sindaci, dalle scuole, dalla cultura, dalla stampa. Questo stato d’animo si Γ¨ espresso in modo festoso per stimolare uno stato di vigilia che va oltre il Natale, verso l’attesa messianica di un prossimo approdo che permetta di liberarci dalla prigione di un fato irreversibile. Lecce sta vivendo l’incanto di una vigilia e tanto entusiasmo non puΓ² essere disatteso. Si celebra un divertissement terribilmente serio. Soprattutto quando si colgonoΒ pochi spiragli di concretezza attorno ad un progetto accolto favorevolmente da tutti gli ambienti, pubblici e privati. Attendiamo da cinque anni la possibilitΓ  di vederlo vivere per creare nuove frontiere ideali e sociali.
Conosciamo bene le difficoltΓ  in itinere. C’Γ¨ un divieto del governo centrale a creare nella regione Puglia un hub pediatrico di II livello. Una scelta miope motivata dai soliti efficientamenti della spesa. Va rimossa rapidamente perchΓ© supportata da considerazioni superficiali sulla popolazione residente, dalla mancata considerazione della lunghezza del territorio e da altre circostanze importanti. La Lombardia, regione con confini che delimitano quasi un quadrato, ha tre hub pediatrici ma non ha una popolazione tre volte superiore alla Puglia. Inoltre la Puglia Γ¨ lunga e stretta. Da S.Maria di Leuca a FoggiaΒ ci sono oltre 400 chilometri. In piΓΉ ha una forte vocazione turistica con possibilitΓ  concrete di destagionalizzazione. Nel Salento ci sono progetti avanzati per coprire con i flussi turistici l’intero arco dell’anno, progetti spesso mortificati da infrastrutture datate, alcune delle quali ascrivibilii a Federico II. Dalle nostre parti i Borboni sono sempre attuali .
Il piano di riordino prevede saggiamente il potenziamento dell’ospedale pediatrico S.Giovanni XXIII di Bari, unico hub regionale. Ma la sua dotazione in posti letto e la distanza dalle terre del Salento (oltre 200 Km da S.Maria di Luca) non consentono di soddisfare adeguatamente la domanda pediatrica salentina. Con un secondo hub pediatrico a Lecce sarebbe piΓΉ agevole mettere in rete la pediatria regionale dando sviluppo ad un sistema integrato.
Β La montagna ha partorito un topolino menomato. Secondo il dettato del piano di riordino la chirurgia pediatrica dovrebbe essere spostata da Casarano a Lecce (embrione del polo?). Ma in assenza di una pediatria intensiva pediatrica e di una terapia intensiva postoperatoria sorgono impedimenti oggettivi per decorsi complessi postoperatori. Manca inoltre un pronto soccorso pediatrico. In queste condizioni le sofferenze dei salentini non vengono scalfite. Un faro va anche acceso sulle scadenze poichΓ© il Decreto 70/2015 prevede una messa a regime del piano entro il 31/12/2017.
Le nostre grida di allarme devono trovare subito orecchie attente. Si deve intervenire rapidamente su due livelli di governo, centrale e regionale. Ci sono in ballo interessi legittimi da tutelare strettamente correlati con diritti della salute a lungo negati. C’Γ¨ la necessitΓ² di rimuovere l’acqua dello stagno in unΒ comparto in cui la presenza del volontariato porta a creareΒ  spaziΒ  di mercato alleviando le difficoltΓ  che s’incontrano con l’eclissi dello Stato sociale.
La politica fa un buon lavoro quando risolve i problemi della gente, non quando si fa prendere dalla tentazione di scaricare sulla popolazione i suoi limiti, le sue difficoltΓ  di apparato mettendo in circolo soluzioni sistemiche cervellotiche e raffazzonate in presenza di campagne avvelenate. Uno strappo segnato dal solitoΒ rinvio burocratico sarebbe un pessimo segnale. Consegnerebbe all’oblio la voce del popolo salentino facendo crescereΒ il Β disagio e la rabbia mai sopiti. Ricordiamo gli ultimi dati Istat sulla povertΓ . In Italia abbiamo 5 milioni di cittadini in stato di povertΓ  assoluta e 11 milioni a rischio povertΓ . E il “Geography Index 2016” che misura le retribuzioni medie degli ultimi tre anni nel settore privato per le 110 province italiane colloca Lecce all’ultimo posto della graduatoria.

È una fotografia preoccupante che interessa soprattutto il Sud. Non possiamo lasciar vivere la nostra gente sempre in un acquario dove sopra nuotano i potenti mentre la moltitudine (qui è incluso anche il ceto medio) si affanna e si arrabatta sul fondo. Nel Salento sofferenza e povertà sono in crescita esponenziale.

Partiamo da qui, da questa realtΓ  che sollecita proposte e sensibilitΓ  di governo per prevenire tensione e conflitti. La sanitΓ  del territorio Γ¨ un nervo scoperto molto sensibile e il polo pediatrico salentino, con il progetto pilota per una riorganizzazione sistemica della pediatria costituisce un forte segnale di cambiamento, promuove un fare nel segno del merito e dell’efficienza.

Con i bambini serve leggerezza, gioco e ironia, cose molto diverse dal dramma che molti di loro sono costretti a subire. Se non aiutiamo chi ha bisogno mancherΓ  sempre qualcosa alla nostra vita. E’ questo il messaggio che hanno dato in filigrana gli eventi salentini del 10 e 11 Dicembre. Stiamo lavorando per una nuova sostenibilitΓ  del modello regionale e del Salento in particolare, condividendoΒ  a pieno le coraggiose battaglie che porta avanti il Presidente Emiliano. Slabbrature come quelle segnalate possono essere sanate e le ferite suturate. Siamo convinti di avere il Presidente dalla nostra parteΒ con lealtΓ , onestΓ  d’intenti e determinazione. Alla corazza dell’antica arte di arrangiarsi dovremo sovrapporre segnali di discontinuitΓ Β per dare inizio ad una semina di fiducia e serenitΓ . Tra adulazione e ripudio non possiamo restare sempre confinati in un angolo identificandoci nei versi del poeta Caproni “Sedere nell’inedia/di un bar malarredato/scordare la commedia /non essere mai stato”. Se dovesse prevalere questa filosofia i nostri figli saranno sempre discriminati e poco curati.
Claudio Alemanno